PER CHI COMINCIA

TABELLA ALLENAMENTO

TABELLE ALLENAMENTI

E’ cosa risaputa ormai che l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale nel garantire uno stato di buona salute: una vita fisicamente attiva induce modificazioni e adattamenti organici che risultano positivi dal punto di vista delle funzionalità di organi e apparati, questi adattamenti inoltre sono relativamente stabili nel tempo; perciò aldilà degli anni si possono apprezzare i benefici di questa attività, soprattutto per l’efficienza degli apparati cardiovascolare e muscolare.

Il praticare attività fisica può rappresentare una tradizione familiare (caso fortunato), può rispecchiare una indubbia capacità atletica (altro caso fortunato), può essere una pausa di astrazione (caso fortunatissimo!) oppure una necessità medica finalizzata alla riabilitazione (anche questo è un caso con valenza positiva). E gli aspetti negativi? Ci sono, questo è ovvio: ci si può fare male procurandosi distorsioni, fratture, tendiniti. Partendo dal presupposto che i rischi connessi alla pratica sportiva sono ampiamente inferiori al non praticarla, e che il tempo dell’improvvisazione è finito da un pezzo, sarebbe il caso di affidarsi ad un buon personal trainer che in caso di problemi possa consigliare al “praticante” uno specialista con delle competenze adeguate. Con l’arrivo della bella stagione e la voglia di muoversi all’aperto, mi sento di dare qualche consiglio a chi scegliesse un attività ultimamente molto in voga come la corsa, ma che in relazione ai sovraccarichi funzionali a cui sottopone il fisico richiede i giusti accorgimenti: la prima regola da seguire è quella di procurarsi un buon paio di scarpe da running della categoria “massimo ammortizzamento”, curiosando tra le riviste tecniche o rivolgendosi ad uno dei negozi specializzati in scarpe da corsa.

La presenza delle scarpe, oltre a proteggere i nostri “garretti”, ha anche un significato psicologico: quando ci mettiamo le scarpe da corsa è perché stiamo andando a fare sport! Il momento sportivo deve essere infatti un momento di stacco completo, e non può essere infilato (almeno non sistematicamente) in mezzo a due commissioni, o tra un momento di shopping e la presa dei bimbi a scuola. Mettere la scarpa sarà un momento di confine tra le nostre attività quotidiane e il rilassante momento in cui, per un’ora, ci dedichiamo a noi stessi e riprendiamo ad ascoltare il nostro corpo. Fidatevi: sarà una scoperta graduale, ma entusiasmante! Per evitare infortuni è anche buona cosa dare un minimo di attenzione alla tecnica di corsa; nessun principiante può essere agile e flessibile come un maratoneta degli altipiani, tuttavia è possibile riuscire a correggere gli errori più evidenti: quando correte state attenti a non correre ingobbiti, pestare i piedi per terra come se doveste zappare, compiere troppe oscillazioni con la testa, tenere le braccia quasi incrociate sul petto o troppo aperte verso l’esterno, guardare per terra, correre sulle punte, muoversi con rigidità e piegare la testa all’indietro. Sono tutti errori che costano molto in termini energetici, e possono gravare muscoli e articolazioni di pesi dinamici eccessivi. Una buona tecnica di corsa deve essere sciolta e rilassata, priva di rigidità, elastica ed economica.

Lo sguardo deve essere sempre indirizzato una ventina di metri davanti a sé (il che consente di tenere la schiena correttamente dritta e il sedere correttamente impostato), le braccia devono avere l’angolo del gomito circa a 90 gradi e muoversi contro lateralmente rispetto alle gambe con una buona escursione. Il passo poi deve essere morbido e rullato: ciò si ottiene appoggiando prima il tallone, e facendo percorrere all’intera suola della scarpa tutto il percorso fino alla punta, che lascerà il terreno con una leggera spinta della caviglia. Cercando di essere leggeri, la corsa viene molto più naturale che obbligandosi a forzare. Correre, in fondo, è un lasciarsi cadere in avanti per poi volare tra la spinta di una caviglia e la successiva. Non si corre con i piedi, ma con il corpo intero. Facciamo allora un piccolo inventario per vedere se abbiamo tutto. Le scarpe le abbiamo acquistate. I vestiti, per iniziare, basta che siano comodi: poi piano piano scopriremo l’esistenza di tessuti di ottima fattura e qualità (inutile coprirsi eccessivamente per sudare: non è l’acqua che dobbiamo perdere, ma il grasso in eccesso). Serve anche un parco, o un campo di atletica dove poter correre in pace, senza essere travolti dalle auto o dai loro venefici scarichi. Abbiamo dimenticato qualcosa? Forse la voglia di correre, di muoversi, di riscoprirsi. Questa è una qualità senza la quale tutto questo percorso sembrerà solo un calvario. Non dimentichiamola fuori dalla porta. Che questo momento di intensa esperienza corporea possa diventare per noi scoperta o riscoperta di una nuova dimensione, e ci lasci incollato un bel sorriso in tutto quello che faremo nelle 24 ore successive.